La sindrome delle apnee ostruttive del sonno correlata alla malattia di Alzheimer
La malattia di Alzheimer ( AD ) colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Come risultato di un aumento della vita media, si prevede che, in futuro, il numero di pazienti con demenza tenderà ad aumentare in modo drammatico.
A causa della mancanza di trattamenti efficaci che possono rallentare o invertire la progressione, le misure di prevenzione della malattia di Alzheimer per abbassare il tasso di prevalenza di questa malattia attraverso la gestione dei fattori reali o potenziali di rischio clinico, rappresentano una strategia ragionevole.
A questo riguardo, l’identificazione dei fattori trattabili in grado di promuovere il deterioramento cognitivo avrebbe importanti implicazioni pratiche.
In uno studio recente, ricercatori della Clinica Neurologica della Università Politecnica delle Marche ad Ancona ( Italia ) hanno descritto una associazione tra la presenza di disturbi respiratori nel sonno e la malattia di Alzheimer .
Dallo studio, coordinato da Mauro Silvestrini e Leandro Provinciali con Laura Buratti come ricercatore principale, è emerso che una percentuale significativa di pazienti con malattia di Alzheimer soffre di sindrome delle apnee ostruttive del sonno, una malattia respiratoria comune, ma in gran parte sottodiagnosticata che induce le persone a smettere temporaneamente di respirare durante il sonno.
La presenza di questo disturbo notturno porta a variazioni sfavorevoli del flusso sanguigno cerebrale, che sono ben note promotrici della insorgenza di declino cognitivo e della sua progressione.
Sulla base di questi risultati, individuare e trattare la sindrome delle apnee notturne di tipo ostruttivo prima che diventi sufficientemente grave da provocare effetti irreversibili sulla circolazione cerebrale, è un approccio clinico promettente per la malattia di Alzheimer. ( Xagena2013 )
Fonte: Journal of Alzheimer’s Disease, 2013
Neuro2013 Pneumo2013
Indietro
Altri articoli
Dieta MIND e dieta mediterranea per il ritardo neurodegenerativo nella malattia di Alzheimer
La dieta può ridurre il rischio di demenza da Alzheimer e rallentare il declino cognitivo, ma la comprensione dei meccanismi...
Lecanemab nella malattia di Alzheimer precoce
L'accumulo di beta-amiloide aggregata solubile e insolubile ( A-beta ) può avviare o potenziare i processi patologici nella malattia di...
Donanemab nella malattia di Alzheimer sintomatica precoce: studio TRAILBLAZER-ALZ 2
Esistono trattamenti efficaci limitati per la malattia di Alzheimer. Sono stati valutati l'efficacia e gli eventi avversi di Donanemab, un...
Malattia di Alzheimer ed epilessia
Studi osservazionali hanno suggerito una relazione bidirezionale tra la malattia di Alzheimer ( AD ) e l'epilessia. Resta tuttavia dibattuto...
Sicurezza ed efficacia di Semorinemab nella malattia di Alzheimer da lieve a moderata: studio Lauriet
L'accumulo di grovigli neurofibrillari di proteina tau nella malattia di Alzheimer è correlato al declino cognitivo. Le immunoterapie anti-tau sono...
Solanezumab nella malattia di Alzheimer preclinica
Gli studi su anticorpi monoclonali mirati a varie forme di amiloide in diversi stadi della malattia di Alzheimer hanno avuto...
Gantenerumab nella malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli anticorpi monoclonali che prendono di mira l'amiloide-beta ( A-beta ) hanno il potenziale di rallentare il declino cognitivo e...
Anomalie di imaging correlate all'amiloide in due studi di fase 3 che hanno valutato Aducanumab nei pazienti con malattia di Alzheimer in fase iniziale
Gli studi clinici randomizzati di fase 3 EMERGE ed ENGAGE su Aducanumab ( Aduhelm ) forniscono un solido set...
Lieve deterioramento cognitivo con corpi di Lewy o con malattia di Alzheimer, progressione a demenza
Per determinare se il deterioramento cognitivo lieve con corpi di Lewy o il deterioramento cognitivo lieve con malattia di Alzheimer...
Sicurezza ed efficacia del Pioglitazone per ritardare il deterioramento cognitivo nelle persone a rischio di malattia di Alzheimer: studio TOMMORROW
L'identificazione delle persone a rischio di deterioramento cognitivo è essenziale per migliorare il reclutamento negli studi di prevenzione secondaria della...